Platone indicava il fegato come un organo piatto, lucido, che consentiva la riflessione della luce necessaria ad ogni processo di immaginazione.
Nella cultura popolare, il fegato ha una serie di relazioni con l’essere umano, in particolare con il carattere e il comportamento, come si evince, per esempio, dal detto “quello sì che ha fegato”
Una relazione simile la troviamo presso le tribù degli indiani d’America, che mangiavano il fegato del loro nemico per inglobarne il coraggio.
Anche nella cultura araba e in quella persiana, il fegato è associato al coraggio.
Nel Talmud babilonese, il fegato è indicato come la sede della rabbia.
In medicina, sono note le infinite, oltre settecento, funzioni che il fegato svolge nel nostro organismo, ma non troviamo affatto riferimenti a relazioni con l’uomo, che, invece, si evincono da alcuni testi e scritti della Scuola Salernitana. E’ considerato l’unico organo in grado di rigenerarsi, di autoriprodursi. Questo livello di conoscenza è vecchio come il tempo, se consideriamo che, nella mitologia greca, Prometeo fu incatenato ad una roccia dagli dei, per punizione, ed ogni giorno un avvoltoio mangiava il suo fegato, che di notte si rigenerava.
Nella medicina tradizionale cinese, è collegato al sentimento della collera (0 rabbia) e al coraggio. E’ in relazione con gli occhi e con l’anima eterea, lo Hun. Nella nostra cultura popolare, si dice che gli occhi sono lo specchio dell’anima, ci consentono, cioè, di vedere lo stato d’animo di una persona. E’ l’organo che garantisce il libero fluire dell’energia di tutti gli organi ed è legato alla capacità dell’individuo di intuire, vedere e pianificare la propria vita. Accumula il sangue e nutre i muscoli, i tendini e le unghie.
In realtà, il fegato è più che un organo, una ghiandola, uno specchio, è la fabbrica che mette in movimento la luce interiore, proveniente dal magma interno (1° Chakra) e zampillante dalla Barriera della Sorgente (punto localizzato a 4 dita sotto l’ombelico, in corrispondenza del 2° Chakra) – che io definisco il nostra grande Buco Nero – che, tramite l’Epifisi e l’Ipofisi, ghiandole endocrine ad esso collegate, illumina il cammino di ognuno di noi, consentendoci di vivere in piena consapevolezza.
E’ lo spirito dell’agire, in comunicazione con il nostro “occhio interiore”, il saggio che è in ognuno di noi
E’ lo spirito che guida l’essere sul suo cammino
E’ lo spirito che, attraverso la riflessione, illumina la Mente
E’ lo spirito che attiva l’entusiasmo e la passione per la vita
E’ il garante del Rispetto, uno dei 5 bisogni biologici dell’essere, nella sfera dei rapporti di interdipendenza tra gli esseri. Se veniamo mancati di rispetto, il fegato produce l’energia della collera, sentimento che ci viene in aiuto affinchè, tramite l’emozione (emovere=portare fuori), liberiamo e facciamo circolare l’Energia della Forza, che è in ognuno di noi e che produce il coraggio per vivere la vita.
Attraverso l’osservazione di sé e la capacità di vedere oltre il mondo fisico, ci permette di “comprendere” la conoscenza e di cogliere la saggezza che è in ognuno di noi.
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